sabato 30 aprile 2011

La Scuderia, Antonella Iandolo chiude La Maschera di Avellino e inaugura la sua nuova casa-cucina in campagna

Quando circa cinque anni fa, Antonella Iandolo, irpina mediterranea dai riccioli neri e carattere rosso fuoco, accese “in emergenza” i fornelli de La Maschera di Avellino dei fratelli Gino e Ciro Oliviero, non avrebbe mai immaginato che la cucina le avrebbe cambiato la vita, tirando fuori una passione che non sapeva di avere: la terra, l’orto, i sapori della sua Irpinia, l’origine contadina tenuta sotto un coperchio a pressione è scoppiata creando caldi, fantasiosi e solidi piatti, come la fantastica zuppa di cipolle di Montoro con caciocchiato, pane croccante e pecorino bagnolese, divenuta piatto simbolo della sua cucina.
Si sa, le cose belle, o brutte (fortunatamente) finiscono: si chiude una porta, si apre un portone. Dopo cinque avventurosi anni alla Maschera di Avellino, dove la “Supercheffa” come tutti la chiamano, ha raccolto moltissime soddisfazioni, gli eventi l’hanno portata in campagna, dove avrebbe sempre voluto essere, a fare quello che da sempre, più o meno inconsapevolmente sognava. A pochi chilometri da Avellino, in un piccolo paese della campagna irpina, San Michele di Serino, ai piedi del Terminio, nel cuore della valle del Sabato, Antonella ha trovato la “sua casa – cucina di campagna”, un luogo del cuore, della memoria, dove esprimere in libertà,  con gli amici di sempre,  Gino e Ciro Oliviero, i ricordi, i sapori dell’orto voluto e curato da lei personalmente. Il nome Scuderia è dovuto alla precedente destinazione di questo grande e romantico casolare.
Qui Antonella si sente a casa e desidera altrettanto per i suoi ospiti – amici. L’ambiente è caldo, rilassato: al centro della casa, un salotto wine bar con camino, biblioteca, scatola climatizzata per sigari,  tv e internet point per trattenersi in tranquillità sorseggiando un buon vino con immancabili assaggi di formaggio, la passione di Antonella.
Da un lato un’ampia sala in stile rustico con il forno da utilizzare non solo per il pane, ma soprattutto per cucinare.
Nel corridoio le “Ladies & Gentlemen rooms”, raffinate, con specchi, piante e dipinti, più avanti, una piccola sala privè, per cenare o sorseggiare un liquore dal fornitissimo bar.
La sala vera e propria è una silenziosa esplosione di buon gusto, allegria e accoglienza: ancora un camino con divano, tanti oggetti di antiquariato e modernariato sparsi qui e là e poi sei tavoli di legno bianco, mise en place semplice raffinata  in perfetto stile pranzo domenicale in campagna.
La particolarità della sala è la cucina a vista ma, attenzione, non si tratta del modello usuale dello show cooking. La cucina professionale è alle spalle, questa è una cucina di casa dove riprodurre al momento una ricetta su richiesta dei clienti, oppure cucinare insieme a cena o durante veri e propri corsi. Antonella crede molto alla cultura della terra e della buona alimentazione, per questo motivo collabora con le scuole elementari e medie di Avellino che porterà a breve anche alla Prova del Cuoco.

Lo stile della cucina e i piatti saranno improntati alla campagna, appena sfrondati da sovrastrutture non adatte a questo posto. Il pranzo o la cena “a casa” di Antonella saranno “ una giornata in campagna”, dall’inizio alla fine, che non si dica che ci troviamo in un’”agriturismo” nell’accezione peggiorativa e finta del termine, qui, ca va sans dire, i prodotti sono il massimo dell’eccellenza, orto di casa, fornitori esclusivi  e niente grandi numeri.  I prezzi saranno adeguati alla nuova struttura,  in media 30 euro, esclusi i vini, ovviamente, la magnifica carta de la Maschera con 600 etichette si è trasferita in campagna, per tutto il resto comincia una nuova avventura… in bocca al lupo Antonella:)
di Giulia Cannada Bartoli
Da lucianopignataro.it 19 dicembre 2010

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